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I SEGRETI DELLA NATURA
2006, Capannoli (PI).
ROTONDARTE, 2006. Concorso promosso dal Comune di Capannoli.
Denominato I segreti della natura.
Premiato fuori concorso.
Questo lavoro artistico ha una piccola storia che voglio raccontare. Non è facile trovare un concorso cui partecipare che richieda dei requisiti e delle prestazioni perfettamente inerenti ai presupposti con cui si affronta normalmente il proprio lavoro. In tal caso erano precisamente queste le condizioni preliminari e I segreti della natura nasce come proposta per un concorso promosso dal Comune di Capannoli denominato ROTONDARTE. Si è presentata così l’occasione di poter coniugare il mio personale percorso artistico con i temi richiesti dal bando, senza sforzo, con naturalezza e facilità. Purtroppo il corriere cui mi ero appoggiata per la consegna ha recapitato il materiale in un altro comune toscano. A nulla è valso farlo recuperare e riconsegnare. La commissione aveva già giudicato e verbalizzato. Il progetto è stato trattenuto e riconosciuto dalla commissione degno di essere esposto in mostra fuori concorso insieme ai lavori premiati.
LA COMPONENTE PAESAGGISTICA
Riconoscere l’importanza della componente paesaggistica in qualsiasi intervento nel luogo significa non trascurare i dettagli, considerare importanti anche i luoghi più insignificanti, quelli non particolarmente caratterizzati; è dalla somma di tanti piccoli spazi non pensati che nasce il disordine. E dove c’è disordine, non c’è armonia. Le rotonde appartengono a questa categoria di luoghi, in quanto spazi inutilizzati perché in nessun modo raggiungibili. Il lavoro artistico che tiene conto del contesto e ne fa oggetto del proprio fare riconosce a questi spazi una qualità squisitamente estetica e può renderli godibili e in sintonia con il paesaggio.
IL TEMA DELLA RURALITÀ
Uno dei temi del bando era di far emergere nelle proprie scelte il tema della ruralità. Recuperare nella società contemporanea il rapporto uomo-natura inteso come reciproco rapporto di cura, considerazione e rispetto è un tema che si riallaccia al tema della ruralità, in quanto la campagna è l’esempio massimo di intervento dell’uomo nella natura nel rispetto del paesaggio e dei doni che essa spontaneamente offre. L’intero intervento inoltre è un richiamo alla terra in alcuni casi implicito, in altri più diretto.
IL TEMA DEL TRANSITO
Il secondo tema richiesto dal bando di concorso era quello del transito, che si ritrova nelle scelte compositive del lavoro. Considerando che chi percorre la rotonda in auto ha una percezione visiva dinamica del contesto, l’immagine dell’asola centrale deve risultare “ferma e solida” ma non monotona, consueta, evocativa, familiare ma non scontata, rassicurante da lontano, intrigante da vicino. La percezione visiva risulta differente a seconda dei punti di vista tenendo conto comunque della funzionalità dello snodo viabile, mantenendo sempre libera la visuale all’accesso di sinistra. L’intorno deve favorire l’inserimento della nuova articolazione di spazi con il contesto, quindi ha una funzione di integrazione e tramite fra interno ed esterno. Nella seconda fase prevista dal concorso i progettisti selezionati avrebbero dovuto svolgere il sopralluogo e a approfondire sul posto il progetto presentato. In questa seconda fase mi riservavo di considerare come caratterizzare alcune aree circostanti con elementi semplici di richiamo all’asola centrale.
L’OPERA
Nella rotonda, di 32 metri di diametro, un solco come di aratro ha smosso la terra e nella spaccatura fra le due zolle si frappongono elementi “costruiti” che ricreano in superficie un nuovo equilibrio. Fra le due zolle emerge una forma misteriosa: un frutto, un seme? È bello il terreno appena smosso dal vomere dell’aratro! Ma è una situazione transitoria, il suo aspetto cambia, deve sempre cambiare. Nella rotonda il tempo si è fermato al momento in cui l’aratro è passato e ha sollevato la terra.
I MATERIALI E LE TECNICHE
Il fronte della zolla sollevata ha un’altezza variabile da 0 a 1 metro e occupa in lunghezza circa una ventina di metri, tagliando trasversalmente con andamento sinuoso l’intera superficie della rotonda. È realizzato in mattoni paramano color bruno; la duttilità e l’aspetto del materiale permette di ricreare l’immagine del terreno appena arato. Alle spalle della zolla la superficie del terreno non è erbosa, ma trattata con un impasto di malta e laterizio macinato in modo da mantenere inalterata l’immagine del terreno smosso di fresco. Soltanto nella parte antistante cresce l’erba, proprio come succede nei campi dove si alternano porzioni di terreno coltivato ad aree di vegetazione spontanea. La scultura che interrompe l’andamento continuo del fronte in mattoni, costringe gli stessi a schiacciarsi, modellarsi per avvolgere la sua superficie tondeggiante. Un frutto o un seme dalle forme misteriose realizzato in terracotta, si affianca alla pietra quasi contenendola.